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Informazioni utili per tutelare il tuo mondo

23 marzo 2021

Il mondo cambia. Non come speravamo. Ecco le soluzioni per mettere al sicuro se stessi e le persone che si amano. 

Il welfare state, o stato assistenziale, come siamo abituati a conoscerlo nella sua declinazione italiana, è quel complesso di politiche pubbliche per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, con interventi che vanno dall’istruzione all’assistenza sanitaria, dalle politiche a tutela del lavoro fino al sistema pensionistico. 

L’insorgere di nuovi bisogni a livello economico e sociale sta costantemente riducendo la capacità dello Stato di far fronte alle crescenti esigenze della popolazione. E per garantire un adeguato livello di benessere, stanno entrando in gioco nuovi player, che offrono alternative per affrontare questioni rilevanti come salute e pensione. 


Il longevity risk, un mutamento epocale


La “coperta” del welfare pubblico è dunque sempre più corta. La società è cambiata. Tra i principali fattori di rischio vi è quello che in gergo tecnico è stato definito longevity risk, letteralmente “rischio di longevità”. Secondo un recente rapporto dell’Ocse (dal titolo “Working better with age”) il rischio è tutt’altro che remoto: entro il 2050, in Italia il numero dei pensionati supererà quello dei lavoratori. Stando agli ultimi dati disponibili diffusi da Eurostat l'Italia ha destinato circa il 16,1% del suo Pil alla spesa pensionistica (dati 2016), il doppio rispetto agli anni '70. 

Anche l’assistenza sanitaria e le spese pubbliche correlate potrebbero diventare insostenibili nel lungo periodo. La conferma arriva dal rapporto annuale Istat e relativo al 2019: tra vent’anni, in Italia, ci saranno circa 5 milioni di anziani over 65 in più. 

I mutamenti demografici in atto in tutto il mondo occidentale, poi, si sommano con le trasformazioni della società. La famiglia è per lo più caratterizzata oggi da nuclei ristretti. Il crollo delle nascite ha fatto emergere negli ultimi anni un fenomeno quasi del tutto inedito: la comparsa di famiglie con un solo componente. Stando agli ultimi dati disponibili diffusi da Istat e riferiti al 2018, le famiglie formate da un solo membro sono 8 milioni 659mila, 2,4 milioni in più rispetto al 2004. Un problema, in termini di assistenza, che diventa quanto mai evidente quando si parla di anziani che vivono da soli.

 

Quali sono i tipi di welfare?


Cambia la società. Si evolve la famiglia. E crescono i bisogni. Ma contestualmente diminuisce la capacità dello Stato a soddisfarli. E la forbice è destinata ad allargarsi. Già oggi la spesa per il welfare assorbe circa il 18,6% del reddito netto delle famiglie. La sanità è l’area di spesa più̀ rilevante. E per il futuro?

Le previsioni sono concordi e segnalano che si amplierà sempre più quell’area alternativa all’intervento pubblico che è raggruppabile schematicamente in cinque macro-categorie: welfare familiare, di mercato,  sociale, aziendale e integrato. Ne sono protagonisti vari soggetti alternativi a Stato e Regioni, quali rappresentanze e associazioni di categoria, fondi pensione e fondazioni, fondi e casse, servizi finanziari e assicurativi, aziende erogatrici, terzo settore, comunità e reti sociali, servizi professionali e così via.


Il welfare familiare include tutte quelle forme di sostegno all’interno della famiglia allargata verso fasce più fragili come anziani, portatori di handicap e minori. Si tratta della macro-categoria di assistenza più comune oggi in Italia: nonni o zii badano ai nipoti e altri parenti si prendono cura di anziani e  portatori di handicap. Sono i cosiddetti caregiver: un esercito di 7 milioni di persone, che assiste volontariamente almeno una persona cara non autosufficiente. 


Il welfare di mercato è la sfera in cui i bisogni e le esigenze dei cittadini vengono presi in carico da attori del settore privato a pagamento. Si va dai servizi di nido privato per i minori a quelli assistenziali per gli anziani attraverso le case di riposo, dai servizi per la salute a quelli per la riabilitazione.

 

Il welfare sociale è rappresentato da cooperative e organizzazioni del Terzo Settore che forniscono, ad esempio, programmi di inclusione sociale, supporto alle persone più anziane o con disabilità e alle fasce più povere della popolazione. 

 

Negli ultimi anni si registra un costante aumento di soluzioni di welfare aziendale, quel comparto in cui benefit, servizi assistenziali e supporti alle famiglie sono forniti al dipendente direttamente dall’azienda di cui fa parte con numerose iniziative allargate a tutta la sua famiglia. 


Le cinque macro-categorie di welfare privato sono in continua crescita. Ma presentano un punto di debolezza, più o meno accentuato: non sono in grado, da sole, di far fronte alla crescita di tutti i bisogni che sono chiamate a soddisfare. La soluzione emergente è il cosiddetto welfare integrato, in grado cioè di coniugare i vantaggi dei diversi modelli per fornire un livello di benessere più elevato e su più fronti. 

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Pianificare il futuro


Il welfare integrato è un servizio offerto di solito da compagnie assicurative in grado di affrontare sia le necessità attuali sia quelle future delle famiglie, soprattutto quando si tratta di garantire un livello di benessere adeguato ai figli, pensando al loro futuro, oltre che alle persone anziane e disabili. L'offerta più completa prevede polizze salute, polizze vita, polizze LTC e piani pensionistici individuali che stanno ampliando i propri servizi anche grazie all'uso di app e di piattaforme innovative. 

Le polizze salute, oltre a garantire rimborsi per le spese mediche, danno accesso a un network di strutture convenzionate e a servizi sempre più evoluti con l'uso di App per prenotazioni delle visite, potendo contare anche su sconti e convenzioni. Le polizze vita (di puro rischio) garantiscono serenità economica alla famiglia in caso di premorienza o di una grave malattia del capofamiglia e rappresentano un valido strumento di protezione patrimoniale. 

Mentre le problematiche relative all’invecchiamento della popolazione possono essere in parte affrontate con le cosiddette polizze Long Term Care, che tutelano, tra l’altro, in caso di perdita di autosufficienza garantendo una rendita vitalizia e un’integrazione all’assistenza pubblica.

Per integrare la pensione pubblica e pianificare in modo adeguato il futuro, invece, si può optare per le forme di previdenza complementare come i Piani Individuali Pensionistici.  Si tratta di forme pensionistiche individuali realizzate attraverso contratti di assicurazione sulla vita nelle quali la posizione individuale dell’aderente può essere collegata ad una Gestione Separata e/o ad un Fondo Interno.

In una progressiva riduzione delle garanzie di sicurezza e benessere e di fronte alle numerose offerte disponibili in tema di welfare, le nuove soluzioni integrate presentano almeno due punti di forza, oltre alla globalità della risposta ai bisogni della nostra società. Il primo è che il welfare integrato permette di avvalersi del supporto di intermediari di valida e comprovata esperienza che guidano nella scelta tra le varie soluzioni. Il secondo punto di forza è che il welfare integrato offre anche forme di risparmio grazie alle detrazioni fiscali previste dalla normativa vigente.

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