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Andare in bici in città: regole e consigli per una guida sicura

Andare in bici in città: regole e consigli per una guida sicura
Sempre più italiani scelgono di affidare alla bicicletta i loro spostamenti verso il luogo di lavoro o per le commissioni quotidiane. Le percentuali di utilizzo del mezzo nei centri urbani sono decisamente incoraggianti: in molti comuni buona parte degli abitanti si sposta abitualmente su due ruote, a Bolzano addirittura il 33%. Negli ultimi anni inoltre il numero delle piste ciclabili in Italia è cresciuto del 50%, raggiungendo i 4.169 chilometri, senza contare infrastrutture spettacolari come la Bicipolitana di Pesaro, una vasta rete di piste collegate tra loro (composta da linee colorate proprio come quelle della metro nelle grandi città) lunga ben 87 chilometri (iniziativa che a breve verrà replicata anche a Firenze).
5 buone ragioni per andare in bicicletta
I benefici e i vantaggi della bicicletta sono molti, eccone alcuni da tenere in considerazione.
- Tutti posso essere ciclisti. Si può essere ciclisti a qualunque età e non serve alcuna patente per guidare una bicicletta.
- E’ più conveniente di un’automobile. I costi di acquisto e manutenzione sono decisamente contenuti rispetto a quelli di un’automobile.
- Fa bene alla salute. Sono molti i benefici per il fisico e la salute. Pedalare è un’attività cardiovascolare che contrasta l’insorgere di malattie cardiache e rafforza la ventilazione polmonare. Aiuta anche a tenersi in forma: secondo un calcolo dell’international Bicycle Fund si possono perdere fino a 10 chili in un anno semplicemente andando al lavoro in bici.
- È un mezzo totalmente eco-friendly. La bicicletta è un mezzo 100% “green”: pedalando non si emette CO2 e si contribuisce ad abbattere l’inquinamento acustico cittadino.
- Pedalare rende felici. Studi certificati hanno dimostrato che spostarsi in bici riduce lo stress e migliora l’umore perché l’esercizio fisico stimola la formazione dei composti come serotonina, feniletilammina e dopamina, legati al nostro senso di benessere.

Bicicletta: acquisto o noleggio. Cosa conviene?
Ne esistono tantissimi tipi adatti a ogni esigenza. Per scegliere la bicicletta che fa per noi dobbiamo aver chiaro l’utilizzo che intendiamo farne. A meno che ci si voglia avventurare su sentieri impervi e dissestati, possiamo evitare la mountain bike. Per il classico percorso casa-lavoro meglio puntare su una bici polivalente o una city bike: la prima è adatta anche a sentieri e sterrati di campagna, la seconda è pensata appositamente per macinare chilometri d’asfalto grazie alle grandi ruote dai copertoni sottili. Inoltre, è predisposta per montare cestini e portapacchi utili per borse e carichi leggeri.
Un trend decisamente in ascesa è quello delle bici a pedalata assistita. Le ultime hanno un piccolo motore elettrico che può essere attivato se si vuole fare meno fatica e per brevi tratti in salita. I prezzi vanno dai 400 euro ai 4000 per i modelli di fascia alta. Si può anche convertire la propria bicicletta tradizionale in una bici a pedalata assistita grazie a un kit che permette l’installazione del motorino elettrico con poche centinaia di euro.
Se disponiamo di un garage o di un ripostiglio, nessun problema per il parcheggio, ma se così non fosse una bicicletta pieghevole potrebbe essere l’opzione da considerare. Monta ruote più piccole (si fa quindi più fatica perché c’è bisogno di più pedalate per coprire la stessa distanza) ma una volta richiusa occupa uno spazio davvero esiguo.
L’alternativa all’acquisto è il bike sharing e l’Italia è tra i Paesi europei con il più alto tasso di servizi attivi sul territorio. Capitale indiscussa è Milano, ma la pratica ha preso piede in oltre 150 comuni con più di 30.000 biciclette condivise da nord a sud. La vera novità sono le bici “free-float“, a flusso libero, da non restituire in un punto fisso ma da parcheggiare dove si preferisce; il servizio viene offerto a Milano dagli operatori Mobike e Ofo. Altra opzione attiva già da diversi anni: BikeMI, le cui bici sono da consegnare esclusivamente presso le apposite colonnine.

Le norme del Codice della strada da rispettare
In bicicletta bisogna rispettare le regole del Codice della strada che, all’articolo 182, stabilisce precise norme comportamentali per i ciclisti.
- I ciclisti devono procedere su un’unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e comunque mai affiancati in numero superiore a due. Quando circolano fuori dai centri abitati devono procedere sempre in un’unica fila: la sola eccezione prevista è se si accompagna un minore di dieci anni, che può essere affiancato sulla sinistra da un altro ciclista.
- Il ciclista non deve mai essere d’intralcio per la circolazione stradale degli altri veicoli. Se questo avvenisse, mettendo anche in pericolo il traffico pedonale, il ciclista deve scendere dal mezzo e procedere a piedi.
- I ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una di esse. Devono inoltre essere in grado di vedere liberamente davanti a sé in ogni momento.
- È vietato trainare veicoli o farsi trainare da un altro mezzo – salvo in caso di avaria – e condurre animali.
- Vietato anche trasportare sulla bicicletta altre persone a meno che il veicolo non sia appositamente costruito e attrezzato. È consentito solamente al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni opportunamente assicurato con dispositivi come i seggiolini per le bici.
- Le biciclette devono obbligatoriamente circolare sulle apposite piste ciclabili qualora esistano.
- È necessario che il ciclista sia sempre visibile anche fuori dai centri urbani. Pertanto, da 30 minuti dopo il tramonto sino a 30 minuti prima dell’alba deve indossare un giubbotto riflettente. Questo anche all’interno delle gallerie. Inoltre, è richiesta l’installazione di dispositivi luminosi anteriori e posteriori per segnalare la propria presenza.
Indossare un casco omologato non è obbligatorio, ma è comunque buona norma di sicurezza per tutelarsi da eventuali infortuni.
Sono poche e semplici le regole da rispettare per evitare di incorrere in sanzioni salate, godendosi invece il piacere di un mezzo di trasporto totalmente sostenibile che è l’alternativa più sana e divertente all’automobile.